Vai al contenuto

Il futuro ha un cuore antico

Il Rione Terra è più di un borgo antico, è più di un centro storico. Ha la forma di un’acropoli, le mura di un castrum, è una città sotterranea romana e la probabile sede della colonia greca. È sormontato da un tempio diventato cattedrale e presenta diverse terrazze a picco sul mare. È giallo come il tufo, bianco come il basolato dell’arteria di via Duomo, grigio come il piperno dei portici. È stato abitato fino al 2 marzo del 1970, quando una violenta crisi di bradisismo (che da sempre caratterizza la terra dei Campi Flegrei) fece temere un’imminente eruzione, inducendo le autorità a sgomberare l’intera area. Qualche anno prima (nel 1964) un incendio aveva distrutto la cattedrale, mettendo a nudo i resti di un sottostante tempio di Augusto. Già allora il quartiere era in precarie condizioni. Il decreto di sgombero del 1970 lo dichiarò inabitabile, ma ci fu chi non si arrese e occupò abusivamente le case (oltre 200 famiglie). Con la Legge speciale del luglio 1971 l’intero quartiere divenne un bene demaniale. Nel 1975 fu indetto un concorso di idee per ridefinirne l’assetto, ma il terremoto del 1980 in Irpinia, che fece sentire i suoi effetti anche nei Campi Flegrei, bloccò ogni iniziativa. 

Per il Rione Terra iniziava la fase dell’abbandono e del degrado, con i suoi edifici storici esposti a saccheggi e atti di vandalismo. Gli abitanti della rocca puteolana, sgomberati dalle loro case, ebbero assegnata una casa nel nuovo quartiere periferico di Toiano. Dal 1992 si sono alternati interventi di ristrutturazione e di scavo archeologico, che hanno svelato l’esistenza di un tesoro unico al mondo. Il quartiere, parzialmente riaperto al pubblico dal 2014, è oggi visitabile in gran parte del suo sistema viario e in un affascinante percorso archeologico sotterraneo. Alcuni settori che si affacciano a strapiombo sul mare o sul centro cittadino sono ancora un cantiere. Ma intanto il Rione Terra ha iniziato a rivivere e lo scopo di questo sito ufficiale del Comune è proprio quello di svelare tutti i suoi misteri e far diventare questo luogo magico un cuore pulsante di arte e di cultura. Restituire l’antica rocca a Pozzuoli e al mondo intero, riaccendere un nuovo fuoco di vita: è questo l’obiettivo di chi oggi amministra la città.